Biandrate, risalgono al periodo del Neolitico le prime tracce di vita nell’area del Novarese

Importantissimo ritrovamento nel novarese: durante i lavori sullo scavo di Biandrate, partito nel 2018 con l'obiettivo di indagare un insediamento romano, sono state trovate sotto le fasi di epoca romana le tracce di un insediamento neolitico in pianura, praticamente mai documentato nelle nostre zone, e 11 statuine femminili, di cui una incredibilmente intatta.

Riportiamo qui l'articolo de La Stampa.

 

Biandrate, risalgono al periodo del Neolitico le prime tracce di vita nell’area del Novarese

 

Le prime tracce di vita dell'area del Novarese risalgono al periodo del Neolitico. È quanto è emerso dall'attività di scavo nel sito archeologico di Biandrate, in provincia di Novara, che, in più di un anno e mezzo di lavoro sul campo, ha portato alla luce importanti novità sulla storia del territorio novarese, ma non solo.  Le lancette della prima presenza umana nella pianura novarese si spostano così indietro di secoli e secoli, fino alla Preistoria. A confermarlo le quattro asce in pietra, ritrovate pochi mesi dopo l'inizio delle attività di scavo, a cui ora si aggiungono delle stratigrafie più antiche e un complesso di una decina di statuette, una delle quali è rimasta intatta per ben 6.000-7.000 anni. Ne hanno parlato questa mattina in una conferenza stampa le responsabili del coordinamento scientifico del progetto Francesca Garanzini e Lucia Mordeglia, funzionarie della Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Biella, Novara, Vco e Vercelli, diretta da Antonella Ranaldi.

I lavori sullo scavo, affidati alla Ft studio Srl con sede a Peveragno (nel Cuneese), erano partiti a inizio giugno 2018 con l'obiettivo di indagare un insediamento romano, le cui tracce di presenza erano affiorate durante i lavori per la costruzione della linea ferroviaria ad Alta Velocità Torino-Milano. Il ritrovamento di quattro asce in pietra del neolitico hanno spinto gli studiosi ad approfondire la ricerca in una zona più ristretta nella quale sono state portate a termine scoperte di grande valore, in particolare le dieci statuette, «che - spiegano gli archeologi - mutano notevolmente il quadro delle attestazioni sulla diffusione geografica di questa tipologia di oggetti» dando indicazione innovative sulle origini della presenza umana nella Pianura padana.


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