Avventure col Gasma - Val Camonica: segni come parole - con Ausilio Priuli

 

Venerdì 5 maggio alle ore 21.00, nella Sala Consiliare del Comune di Arona, per il ciclo Avventure col Gasma 

l’archeologo Dott. Ausilio Priuli presenterà VAL CAMONICA: SEGNI COME PAROLE

 

 “Da tanti anni si parla di arte rupestre, di incisioni, pitture, arte mobiliare e monumenti ma raramente si è andati alla ricerca dei contenuti

 

Oggi, anche sulla scorta degli studi che ho effettuato non solo in Valle Camonica ma un poco in tutto il mondo è prendendo in considerazione le espressioni figurative del lungo arco di tempo che va dal paleolitico superiore fino al pieno avvento della storia e opere di molti cosiddetti “primitivi”, si può parlare di linguaggio e addirittura di proto scrittura: segni come parole.

 

Le espressioni paleografiche sono linguaggio rituale; comunicazione con il mondo soprannaturale, con gli dei, con gli spiriti e le forze che dimorano in ogni cosa, con gli spiriti degli antenati, degli eroi ancestrali, gli antenati mitici e persino con i propri defunti.

 

Linguaggio rituale permanente quello espresso da sacerdoti artisti nel creare, scolpire o decorare-effigiare monumenti e caratterizzarli;

 

Linguaggio transitorio quello espresso sempre e solo probabilmente da sacerdoti-artisti in territori santuari, come ad esempio l’area centrale della Valle Camonica;

 

Linguaggio rituale transitorio personale, la realizzazione della infinita quantità di coppelle un poco ovunque sulle rocce alpine e non solo e molto spesso ad esempio in contesti tombali come si può vedere in Sardegna, su lastre tombali longobarde o  dell’età del bronzo ad Aosta.

 

Si parlerà di arte, di religiosità, di linguaggi e di tanto altro” .

 

Ausilio Priuli


La Val Camonica

 

L'antichissima storia della Valle Camonica inizia con la fine dell'ultima glaciazione, circa 15 000 anni fa, quando il ghiacciaio, sciogliendosi, crea la vallata. Il ghiacciaio che scavò la valle era lungo 90 km e spesso qualche centinaio di metri.

 

Gli abitanti, che avevano iniziato a visitare la vallata già nell'epipaleolitico, vi si stanziarono a partire dal neolitico. Essi erano gli antichi Camuni, popolo di origine incerta, famoso per le incisioni rupestri. Sebbene si sappia poco della loro società, questo popolo ci ha lasciato oltre 300 000 incisioni, che fanno della Valle Camonica il maggior centro d'arte rupestre in Europa.

 

I contatti con i popoli della Val Padana ed in particolare con gli Etruschi sono documentati da numerose iscrizioni rupestri. Verso la fine del I secolo a.C. la Valle Camonica è annessa all'Impero romano e viene fondata la città di Cividate Camuno, dotata di terme, teatro ed anfiteatro e del Santuario di Minerva, tra i più grandi delle Alpi.


Ausilio Priuli

 

Ausilio Priuli nasce nel 1951 a Cemmo di Capo di Ponte, in Valle Camonica.

 

Ottiene la maturità magistrale a Breno nel 1970, in seguito studia Lingua e Letteratura Straniera a Bergamo. Nel 1980 consegue il Dottorato in Lettere all'Università degli Studi di Milano.

 

Nel 1975 fonda il primo villaggio di archeologia sperimentale in Italia, il Museo didattico di arte e vita preistorica di Capo di Ponte.

 

Divenuto uno degli archeologi più competenti della preistoria lombarda e della Valle, vanta numerose pubblicazioni scientifiche e divulgative, nonché molti ritrovamenti archeologici. Ha lavorato anche con il mergozzese Alberto De Giuli allo studio della preistoria ossolana.

 

Nel 1999  fonda l'Archeopark di Darfo Boario Terme, un parco tematico sulla preistoria contenente ricostruzioni di abitati neolitici, dell'età dei metalli ed un villaggio palafitticolo.


L'Archeopark

 

L'Archeopark, aperto nel 1999 a Darfo Boario Terme (Valle Camonica), è nato dalle sinergie dell'archeologo Dott. Ausilio Priuli e dall'imprenditore Walter Venturi.

 

E' stata la prima realtà museale italiana assolutamente innovativa nel proporre al pubblico in modo interattivo la ricostruzione della vita materiale e spirituale dell'uomo della preistoria e protostoria.

 

In uno spazio di circa 100.000 mq. circondato dal carosello delle prealpi e immerso nella natura tra boschi di castagno e prati verdeggianti esso fa scoprire come hanno vissuto nel corso di 15.000 anni gli antichi Camuni e le genti padane e alpine.

 

All'Archeopark è possibile viaggiare nel tempo e non solo con la fantasia ma anche attraverso una serie di esperienze sensoriali, visive e manuali, in un ambiente naturale e ricreato su base scientifica, di una suggestione unica al mondo. Seguendo un’evoluzione cronologica vi sono infatti ricostruiti una grotta, ripari sotto roccia, una fattoria neolitica, un villaggio palafitticolo, un castelliere, il villaggio degli artigiani, un labirinto, il teatro romano. Particolarmente suggestivo perché rievoca i lagoni di Mercurago, è il villaggio palafitticolo in cui si visitano le capanne dell’impalcato  ligneo sul lago dove è possibile vedere sfilare le piroghe.

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